VINOVO – Siamo sicuri che questa data Cristiana Girelli difficilmente se la dimenticherà. L’attaccante bianconera è entrata ufficialmente nella Hall of Fame del calcio italiano, il riconoscimento istituito nel 2011 dalla FIGC e dalla Fondazione Museo del Calcio per celebrare giocatrici e giocatori, allenatrici e allenatori, arbitri e dirigenti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro calcio.
Una presenza bianconera in più, dunque, che va ad aggiungersi alle tante leggende della Juventus già presenti, tra cui anche Sara Gama e Barbara Bonansea.
Cristiana Girelli, appunto, che con la maglia della Juventus Women ha vinto 4 Scudetti, 3 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane, ma anche numerosi premi a livello individuale: Girelli è stata due volte capocannoniere della Serie A (2019/2020 e 2020/2021), due volte calciatrice dell’anno per l’AIC (2020 e 2021), due volte è stata inserita nella squadra dell’anno, sempre dall’AIC (2020 e 2021) e quest’anno, come dicevamo, è entrata anche lei nel firmamento della “Hall of Fame”.
Un riconoscimento che l’attaccante della Juventus e della Nazionale ha ricevuto anche e soprattutto per due prestigiosi traguardi raggiunti nella scorsa stagione (2022/2023). Stiamo parlando, ovviamente, delle 100 reti in bianconero e delle 100 presenze con la maglia dell’Italia. Numeri che sono stati, poi, prontamente aggiornati da Girelli, partita dopo partita.
Cristiana Girelli donerà al Museo del Calcio di Coverciano la maglia della Nazionale indossata in occasione degli ottavi di finale del Mondiale del 2019.
Le parole di Cristiana Girelli
“Ho sempre considerato la Hall of Fame un riconoscimento straordinario – commenta emozionata Cristina – e vedere il mio nome in questa prestigiosa lista mi riempie d’orgoglio. È un riconoscimento per me, ma anche per tutte le persone che in questi anni mi sono state accanto, a partire dalla mia famiglia – presente qui oggi -, che ringrazio per il loro amore incondizionato. Ringrazio mio padre, da sempre il mio primo tifoso e quindi come tutti i tifosi anche il primo critico, mia sorella, non esattamente un’appassionata di calcio, ma sempre vicina, poi grazie a mia madre, con la speranza che le mie gioie possano lenire un po’ il suo dolore, e grazie anche alle amiche che il calcio mi ha regalato, le compagne di un viaggio bellissimo. Se sono qui è perché esiste uno spazio dove vivono e crescono le storie femminili di successo. Successo che può ispirare le generazioni future. Grazie, quindi, alla Federazione per averlo creato. Ed è proprio alle future generazioni che dedico il mio ultimo pensiero: l’eccezionalità può essere coltivata e raggiunta con il duro lavoro, la dedizione e la determinazione costante. Senza dimenticare di metterci la cosa più preziosa che abbiamo: il cuore. Metteteci sempre cuore. Credo fortemente che nello sport, nella vita e nell’amore persistere e sentire siano le chiavi di ogni successo”.
Poi un pensiero sulla Nazionale: “In questi anni abbiamo sofferto tanto. È difficile fare promesse adesso, ma sicuramente faremo di tutto per tornare a brillare il prima possibile. Stiamo lavorando bene, la strada è quella giusta. Vestire la maglia della Nazionale è una grande responsabilità e dobbiamo sempre esserne consapevoli. L’Italia sa il suo valore e lo abbiamo dimostrato anche in Nations League giocando alla pari contro le campionesse del Mondo in carica della Spagna. Si percepisce uno spirito diverso e questi sono indubbiamente segnali positivi”.
In chiusura, poi, un rapido punto di vista su queste prime giornate di Serie A Femminile: “Il campionato è molto lungo ancora e ora è inutile fare calcoli. Al momento siamo seconde avendo perso soltanto una partita. Quello che posso dire è che lotteremo fino alla fine, con l’obiettivo di arrivare il più in alto possibile”.