Parliamo di calcio giovanile. Quante volte vi è capitato di vedere ragazzi di 14-15 anni iniziare e terminare la partita in panchina? Tante, tantissime volte. Quelle che una volta erano le categorie del “devono giocare tutti a questa età”, adesso sono diventate più selettive, se così possiamo dire. C’è molta più ricerca nella tattica, nella preparazione della partita e nello studio dell’avversario da parte degli allenatori. Un livello che di fatto si è alzato notevolmente anche nei campionati provinciali, dove è diventato molto più facile imbattersi in partite con pochi cambi, se non zero.
Facciamo una premessa. Nessun allenatore è costretto a fare delle sostituzioni durante la gara. Tutto questo è assolutamente consentito in termini di regolamento, ma la domanda vien da sé: è corretto lasciare un ragazzo di 14 anni in panchina per tutta la partita? Soprattutto se il risultato è già stato acquisito? Anche in questo caso la risposta sembra spontanea.
Nel campionato provinciale di Torino, nelle categorie Under 14 e 15, è capitato di imbattersi in tabellini piuttosto particolari. Nel corso della stagione ci sono state squadre che, nonostante una sconfitta pesante (da cinque gol in su), hanno finito con lo stesso undici iniziale. Nessun cambio. Niente di niente. Lo stesso si può dire per compagini in grado di vincere tanto a poco, ma restie nel far entrare tutti gli elementi della propria panchina.
Nessuno conosce i motivi dietro alle decisioni tecniche e tattiche degli allenatori, personaggi, come già detto su questi schermi, che vanno ben oltre alla figura di semplici tecnici e che meritano più rispetto da parte di tutti (dai genitori ai presidenti). Eppure, sappiamo benissimo cosa vuol dire essere calciatore e vedere entrare tutti in campo, tranne te. Lo sguardo rivolto verso il basso, la paura di essere preso in giro dai propri compagni e l’autostima sotto i tacchetti. Sappiamo anche che, a quell’età, vincere conta poco, se non nulla. Pertanto, che senso ha non far giocare un ragazzo neanche cinque minuti?
Poi, ci sono casi e casi. Diverso è punire un ragazzo che ha mancato di rispetto ad allenatore e compagni, oppure che non si è allenato per futili motivi. Quello è un altro filone, che nessuno può e deve giudicare. Più in generale, tornando ai casi citati in precedenza, è difficile capire perché un ragazzo di 14 anni, che magari si è scaldato per 30 minuti, si debba riaccomodare in panchina. Molto difficile.