AVIGLIANA – La rete, gli occhi lucidi e lo sguardo rivolto verso il cielo. Un ultimo e potente saluto. Stefano Alessandro ne ha vissute di emozioni negli ultimi giorni. Dalla tragica notizia della scomparsa dello zio Alfonso (qui la notizia) al raggiungimento del terzo posto nel girone D di Seconda Categoria con l’Aviglianese.
Emozioni diverse. Dalla tristezza per la perdita di un parente alla felicità per un traguardo fin qui inaspettato, che potrebbe rientrare senza grossi problemi in quella categoria chiamata “favola sportiva”. E poi zio Fofò era più di un parente. Era un amico con il quale confrontarsi. Un esempio da seguire. Sì, perché Alfonso Alessandro è stato una bandiera per l’Avigliana Bees Baseball, ma è stato vicino anche al mondo del calcio: passioni che lo hanno reso un personaggio ammirato in paese da tutti.
Se poi si aggiunge il destino, la storia è pressoché fatta. Dalla sua scomparsa, l’Avigliana non aveva mai giocato in casa. Lo ha fatto domenica 19 febbraio, a pochi metri dal campo dove Alfonso si divertiva a giocare a Baseball. Ha vinto per 5-1 e Stefano è risultato tra i migliori in campo, realizzando anche una delle cinque reti. Ed è proprio in quegli istanti che deve aver vissuto una delle emozioni più forti delle ultime settimane: il tiro, la rete che si gonfia, l’urlo di gioia e le mani rivolte verso al cielo. Un ultimo saluto, prima della gioia della panchina, che lo sovrasta in un grande abbraccio.