Insulti razzisti, calci e pugni all’avversario: giocatore del Leinì squalificato per 14 giornate

Calci e pugni all’avversario, con l’aggiunta di insulti razzisti. Tutto questo è accaduto domenica scorsa durante la gara tra Leini e La Romanese (Seconda Categoria piemontese), sotto gli occhi dell’arbitro che ha messo tutto a referto e passato al giudice sportivo, il quale non ha esitato ad usare il pugno duro. Stefano Letizia, l’autore del gesto antisportivo, dovrà stare lontano dai campi per ben 14 giornate, in quanto è stato “espulso per condotta violenta e discriminatoria nei confronti di un avversario”.

Nello specifico, “Letizia ha rivolto nei confronti dell’avversario Tshibangu Mukenga Jonathan una frase di chiaro ed inequivocabile contenuto discriminatorio, dopodiché lo ha colpito con due pugni al volto ed un calcio al fianco. Si apprezzano le scuse rivolte al termine della gara dal capitano della società Leinì Calcio, ossia Alberto Massa, e dal vicepresidente della stessa società al giocatore vittima di tali inaccettabili condotte, come riportate dall’arbitro, nonché la dichiarazione fatta pervenire presso gli Uffici del C.R. Piemonte e VdA dal presidente del Calcio Leinì, con la quale la società si è dissociata dal comportamento del tesserato. Le stesse, però, non valgono ad attenuare la gravità della condotta qui descritta, tanto più che non risultano essere state formulate scuse dirette da parte del Sig. Letizia”.

Come riportato nel comunicato, anche Tshibangu Mukenga Jonathan è stato squalificato, seppur per due giornate, per “condotta violenta, consistita nell’aver reagito agli insulti ed ai colpi ricevuti dal giocatore avversario Letizia, colpendolo a propria volta”.

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